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Stabile, Giorgio, "Segreto del libro e segreto delle arti tra Medio Evo e Rinascimento", Micrologus: Natura, Scienze e Società Medievali, 14 [= Il segreto] (2006), 483-515.
- Resum
- L'A. parte dell'assunto iniziale che secondo lui parlare del segreto delle arti nel medioevo esiga forzatamente illustrare il significato del segreto nel Rinascimento. Indaga quindi il nesso fra libro e segreto sin dall'Apocalisse di Giovanni e al Corpus Hermeticum, soprattutto in relazione alla figura di Ermete-Thoth. Questo rapporto subisce un notevole cambiamento nel periodo della stampa, in cui si stabilisce un'opposizione fra scripsit/impressit e quindi anche fra natura e artificio. L'A. passa in rassegna la pubblicazione di libri di segreti, soprattutto basati sugli arcana naturae e sui mirabilia come rivelazione nella sede impropria dell'artificio e della riproducibilità. Fra gli autori latini esaminati Giovanni di Rupescissa con il De consideratione quintae essentiae, Giorgio Agricola e Agrippa (De occulta philosophia). Nella Clavicula Salomonis il richiamo agli arcana e al valore iniziatico del disvelamento del libro è chiaro.
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