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Sosnowski, Roman, "Bruno di Longobucco nell'Ital. Quart. 62 della Biblioteca Jagellonica di Cracovia", dins: Sosnowski, Roman - Vaccaro, Giulio (eds.), Volgarizzamenti: il futuro del passato, Florència, Franco Cesati (Civiltà italiana, 3 s., 20), 2018, pp. 91-101.
- Resum
- Nel manoscritto Ital. Quart. 62 della cosiddetta collezione berlinese, in polacco “berlinka”, conservata nella Biblioteca Jagellonica di Cracovia vi è un codice di medicina del XIV secolo di chiara provenienza veneta che per diversi motivi può suscitare l'interesse dello storico della medicina e del filologo. Si tratta di una raccolta eterogenea di testi volgarizzati di medicina e di chirurgia con numerose ricette a seguire, corredata anche di calcoli “astronomici”. La dicitura ‘testi' è inesatta perché quasi nessun testo tranne quelli più brevi è copiato per esteso: nella maggior parte dei casi si tratta di estratti che danno l'idea di una raccolta personalizzata e irripetibile. Eppure questa raccolta doveva avere una discreta circolazione come una sorta di compendio pratico di medicina se consideriamo che esiste almeno un'altra copia della stessa raccolta, non identica, ma quasi, con un'impostazione molto simile nel codice della Biblioteca Nazionale di Napoli, VIII. G. 67. Il manoscritto napoletano (ma sempre dell'area veneta) è posteriore di almeno qualche decennio e la sua impostazione fa pensare non a una copia diretta del nostro, ma piuttosto a un antigrafo comune. Ciò mostra come il compendio, con ogni probabilità, non fosse un manufatto individuale, frutto dell'estro di un singolo, ma uno strumento, con una certa diffusione, attraverso il quale i pratici di medicina tenevano contatti con il mondo della chirurgia accademica. Tra i vari trattati e le varie figure, rappresentati negli estratti di dimensioni più o meno ridotte, il personaggio che spicca in particolar modo è Bruno da Longobucco. Si distingue sia per il numero di volte quando viene citato sia per le dimensioni totali dei frammenti a lui attribuiti, sia per il fatto che si tratta di un unico autore “moderno” tra le varie auctoritates antiche. Nelle prime descrizioni del codice abbiamo dato conto della presenza della Chirurgia parva di Bruno da Longobucco, ma non abbiamo avuto modo di approfondire se tutti i testi attribuiti a Bruno nel manoscritto fossero effettivamente suoi e di identificare meglio la figura che sembrava quella del volgarizzatore definito come “maestro Francesco”. Nella presente ricerca si cercherà pertanto di dare una descrizione estesa del codice e dei suoi contenuti nonché, in primo luogo, di verificare da vicino le attribuzioni per sciogliere ogni dubbio al riguardo e, dove possibile, spiegare il meccanismo che aveva portato l'autore del compendio a fornire tali indicazioni attributive.
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