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Montanari, Massimo - Rebora, Giovanni - Redon, Odile (eds.), Cultura materiale: a tavola nella storia. Un viaggio nella storia della cucina europea e dei popoli del mediterraneo, Bari, Laterza, 2006, 5 vols. (1352 pp.), ill.
- Resum
- Reimpressió conjunta de diferents llibres sobre el particular:
* A tavola nel Medioevo, con 150 ricette dalla Francia e dall'Italia di Odile Redon, Françoise Sabban, Silvano Serventi Tre illustri studiosi del Medioevo e della storia dell'alimentazione tracciano il profilo della cucina del Tre - Quattrocento, e ci mostrano che è possibile raggiungere un'alta sapienza culinaria anche in assenza di ingredienti oggi considerati basilari come il pomodoro, la patata, il peperoncino o il caffè. Un libro che ha il pregio, per un attimo, di distrarci dal fast food e dai cibi in scatola, per farci riscoprire una cucina che è: «il risultato di una perfetta fusione di grandissimo rigore e sapidità».
* A tavola nel Rinascimento, con 90 ricette della cucina italiana di Françoise Sabban e Silvano Serventi «I cuochi italiani del Cinquecento sono fra i più creativi, i più abili e i più rinomati d'Europa». Da questa premessa non può che derivare un interessante itinerario alla scoperta dei grandi cuochi dell'epoca, degli usi e del gusto di stare a tavola, dei menù ideati per le cene di gala dei potenti e del cibo presente alla mensa dei poveri. Un libro che vuole essere al tempo stesso un'opera storica e un manuale di alta cucina.
* La civiltà della forchetta: storie di cibi e di cucina, di Giovanni Rebora. Come cambia l'alimentazione europea nel corso dei secoli e quanto la scoperta dell'America e gli scambi commerciali hanno contribuito a rinnovare non solo le idee, ma anche gli usi e l'arte culinaria. Il quadro di un'Europa spesso devastata dalla fame, dove i ricchi attingevano alle risorse, mentre i poveri, loro malgrado, erano afflitti non solo «dalla mancanza del necessario, ma dall'impossibilità di attingere al superfluo».
* Il cibo come cultura, di Massimo Montanari. Il cibo come cultura «quando si produce», perché l'uomo non si limita ad utilizzare le risorse naturali ma crea il proprio cibo, «quando si prepara», perché la tecnica fa sì che gli ingredienti originali siano spesso trasformati, e, infine, «quando si consuma», perché l'uomo sceglie come alimentarsi nei vari contesti storico culturali. L'alimentazione interpretata come un vero e proprio linguaggio; e, come per ogni lingua, la comprensione passa attraverso la decodifica dei suoi messaggi.
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