Darrera modificació: 2016-11-04 Bases de dades: Sciència.cat
ibn Yūsuf ibn al-Dāya, Aḥmad, Commento al Centiloquio tolemaico, Martorello, Franco - Bezza, Giuseppe (eds.), Sesto San Giovanni, Mimesis (Indo-iranica et orientalia. Series Lazur, 10), 2013, 393 pp.
- Resum
- Il Centiloquio pseudo-tolemaico è uno scritto formato da 100 aforismi che occupa un posto particolare tra i pseudepigrapha tolemaici. Le prime attestazioni della sua esistenza risalgono al X secolo d.C. quando compare in lingua araba, con il suo commento, sotto il titolo di il libro del frutto (kitāb al-ṯamarah). In seguito, nell'occidente medievale, dal XII secolo, con il titolo di Centiloquium per le traduzioni latine e Karpos per quelle in lingua greca, cominciò a far parte della cerchia di quei testi che dovevano essere conosciuti dai dotti e dagli studiosi del tempo. La trattazione di concetti di natura medico astrologica lo portò ben presto a far parte del curriculum di studi medicali di molte università medievali, tra cui le rinomate facoltà di Parigi e Bologna. La sua fortuna, oltre al contenuto, che in forma di aforismi riprende il sapere astrologico dell'antichità classica, collegandolo ai vari campi dello scibile, era dovuta alla sua attribuzione al famoso astronomo-astrologo di Alessandria Claudio Tolemeo che nel II secolo d.C. lo avrebbe composto riassumendo quanto già esposto nelle sue principali opere. Comunque, non si ha traccia del testo prima del X secolo quando cominciarono a diffondersi le prime copie in lingua araba, variamente commentate da illustri studiosi, ma prima della copia commentata dallo scienziato arabo Aḥmad ibn Yūsuf ibn al-Dāya non risulta citato in nessuna fonte conosciuta. Dopo il medioevo, alcuni studiosi cominciarono a dubitare della paternità del testo perché alcune asserzioni, ivi contenute, sembravano in contrasto a quanto lo stesso Tolemeo riportava in altre sue opere. Nel secolo scorso alcuni studiosi hanno ipotizzato che l'autore del kitāb al-ṯamarah non fosse Tolemeo bensì l'autore del primo commento arabo al testo, Aḥmad ibn Yūsuf ibn al-Dāya. Nella presente opera è presentata l'edizione in lingua araba e greca del libro del frutto e del suo primo commento insieme alla loro traduzione italiana; tale lavoro è il risultato della collazione dei più antichi manoscritti arabi disponibili nel nostro tempo.
- Matèries
- Astronomia i astrologia
Àrab
- Notes
- Nota de l'editorial
|