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 Settia, Aldo A., Proteggere e dominare: fortificazioni e popolamento nell’Italia medievale, Roma, Viella (I libri di Viella, 13), 1999, 446 pp. 
ResumA cavallo del primo millennio, in un momento segnato da sviluppo economico e da pericoli incombenti, mentre si vanno dissolvendo i regni postcarolingi, si assiste in Italia alla creazione ex novo di abitati difesi. Per almeno cinque secoli la presenza dei castelli, non solo influenza la multiforme variabilità degli insediamenti umani, ma si fa supporto di poteri locali che, supplendo alla perduta efficacia dell’autorità centrale, provvedono alla protezione delle popolazioni rurali e, nel contempo, le mantengono sottomesse. Il libro ripercorre le impronte lasciate dai castelli nel tessuto insediativo italiano nei secoli centrali del medioevo e le relazioni molteplici tra castelli e città, specialmente nel quadro di alcune specifiche realtà regionali, proponendo, infine, un consuntivo generale delle implicazioni fra gli aspetti più propriamente tecnici delle fortificazoni, la dinamica del popolamento rurale e lo svolgimento dell’attività militare.
 Sumari:
 Introduzione. I castelli medievali come problema storiografico
 
 Parte prima. L’impronta sul territorio
 1. “Villam circa castrum restringere”: migrazioni di villaggi sulla collina torinese
 Chiese e castelli: “colloquio tra due antiche potenze”. “Castrum” e “villa”, entità separate. Più che un indizio: la diserzione delle chiese. Dalla separazione all’unione. Le migrazioni “circa castrum”. Un movimento silenzioso e plurisecolare. Le connessioni: “ricetti” e villaggi scomparsi. Il controllo sugli uomini e la crisi della sicurezza. L’esempio dei comuni cittadini. Le iniziative dei signori locali. La peste e la guerra. Note. Nota bibliografica aggiuntiva.
 
 2. Strade e castelli: insediamenti, sicurezza, “strategia”
 Un binomio non obbligato. Le concessioni regie di “incidere vias”. Strade e centri abitati. L’instabilità dei percorsi. Sui passi montani. Castruzzone: castello “di strada”. “Strategia” e “tattica”. I “signori-predoni” e le loro ragioni. Note. Nota bibliografica aggiuntiva.
 
 3. Mercati rurali fra Alpi e Appennino
 “Per foros Italie”. I secoli della crescita. I titolari dei diritti. Scambi fra monte e piano. Le vie fluviali. Laghi prealpini e strade ordinarie. L’attrattiva delle reliquie. Chiese, corti e castelli. Mercanti di campagna. Le merci e gli impianti. Note. Nota bibliografica aggiuntiva.
 
 Parte seconda. I rapporti con la città
 1. Le fortezze urbane dai Goti a Machiavelli
 La sicurezza dei cittadini. I castelli urbani. Germi di città future. Il potere ecclesiastico. Le mani sulla città. La preponderanza signorile. Ezzelino a Padova: un modello. Fortezze inutili ? Note
 
 2. Un castello a Torino
 La tradizione degli studi. Spese di costruzione (1317-1320). Pro o contro la città?. Le sedi del potere. Porta “Fibellona”. La “domus de forcia” di Guglielmo VII. “Castrum in castro”. Una scuola di costruttori. Note. Nota bibliografica aggiuntiva.
 
 3. La funzione poleogenetica
 Il villaggio originario. Il concetto di castello. La formazione del borgo. Un modello di sviluppo. La diffusione del modello. Da borgo a città. L’area veneta. Nota bibliografica
 
 4. Dalla “villa Carpana” alla città di Carpi
 La revisione di un mito. Atlante e “centri minori”. Pieve e castello centri generatori. Borghi e “borghinuovi”. Centuriazione: quale continuità?. “Castrense”: uso e abuso. Note. Nota bibliografica aggiuntiva.
 
 Parte terza. I castelli nelle realtà regionali
 1. Il primo incastellamento nella Bergamasca
 Una pretesa città senza mura. Le fortificazioni del contado. Un modello urbano ? Appendice. I castelli bergamaschi nel secolo X: repertorio. Note
 
 2. Le terre dei Canossa
 I Canossa e i loro castelli. “Monti”, torri e rocche. Da Nogara a Chiagnano. Il rinnovamento. I rapporti con il popolamento rurale.
 Appendice 1. Località incastellate canossiane considerate
 Appendice 2. Superfici di castelli canossiani nei secoli X e XI. Note. Nota bibliografica aggiuntiva
 
 3. La diocesi di Trento
 L’immobilità apparente. Uno sviluppo differito?. Modelli generali e peculiarità locali. “Ville”, mansi e abitazioni. Cimiteri fortificati e case torri. Note. Nota bibliografica aggiuntiva
 
 4. La Lunigiana
 “Confluenti”: un protoincastellamento. Poteri antagonisti. “Quam si abstraxeris fegatum de corpore meo”. Il legno e la pietra. Note. Nota bibliografica aggiuntiva
 
 Parte quarta. Un consuntivo: castelli, popolamento e guerra
 Castelli, popolamento e guerra. Gli antecedenti remoti. I ritmi dell’incastellamento. Le cause concomitanti. Gli effetti e le forme. Una complessa realtà materiale. La diffusione della “motta”. Il castello-villaggio. Perfezionamenti tecnici. Guerra di castelli. L’attacco e la difesa. La meccanizzazione della guerra. Nota bibliografica
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